03. Novembre 2022

INDIA

TUTTO E COMINCIATO CON UN THE
Alla fine degli anni Novanta Heidi decide di comunicare il messaggio del vangelo in un modo particolarmente creativo. I primi risultati non si fanno attendere, ma non si sarebbe mai aspettata che diciassette anni dopo.

1999: Heidi, la nostra missionaria in India, si trasferisce in un appartamento proprio, dove può ritirarsi per ricaricare le batterie e prepararsi al lavoro da svolgere. Heidi, tuttavia, non usa la sua nuova casa a questo scopo: fa invece conoscenza con le persone, le invita a casa e offre loro un tè e una fetta di torta. Fra i suoi ospiti c’è anche il portiere notturno dell’edificio. L’indiano, una persona gentile, e la missionaria tedesca si capiscono, nonostante non parlino la stessa lingua.


Un corso di cucito molto proficuo

Un giorno il portiere tenta di spiegarle un particolare problema e, per riuscirci, si fa accompagnare dalla moglie Artha. I due desiderano tanto avere dei figli ma Artha ha già avuto due aborti spontanei. Per riguardarsi e temendo di perdere un altro bambino, Artha si è persino licenziata. Heidi le compra una macchina per cucire e le insegna a usarla. In queste occasioni Heidi porta ripetutamente la conversazione su Gesù e mostra alla donna il film “Jesus”. Dopo qualche tempo anche il marito si unisce alle loro conversazioni. Alla fine entrambi affidano la propria vita a Gesù.


Artha non si ferma

All’inizio i due temono di venire emarginati dalla famiglia a causa della loro fede, ma in seguito, dopo la morte del fratello, la parentela diventa più aperta. Alcuni si convertono a Gesù, fra cui il padre di Artha. Nel frattempo la donna rimane nuovamente incinta ma, nonostante le preghiere, perde il bambino e poi un altro ancora. Artha non si arrende, continua a pregare e racconta a tutto il villaggio del suo Signore Gesù.


Diciassette anni dopo

2016: quando la nostra collaboratrice, che nel frattempo è andata in pensione, torna a visitare Artha e la sua famiglia, la donna indiana scoppia in lacrime: ma sono lacrime di gioia. Nonostante i consigli del medico, Artha ha rinunciato a tutti i medicinali, ha confidato nell’intervento di Dio ed è stata premiata: ora Artha ha un figlio. Anzi, due: di recente ha avuto anche una seconda bambina. La sua felicità è completa, le due donne si abbracciano piangendo di gioia. Poi Artha prende una foto dalla borsa e la consegna a Heidi. Nell’immagine si vede il marito il giorno in cui si è diplomato come pastore. Sì, l’ex portiere notturno ha frequentato una scuola biblica e ora guida la chiesa che è sorta grazie alla testimonianza sua e di sua moglie. Tramite la coppia già 17 famiglie del villaggio hanno deciso di seguire Gesù.
E pensare che tutto era cominciato con una tazza di tè e una fetta di torta.



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